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Ll2v-Ll3r

[Im Anhang am Ende des Buches, nicht, wie man vermuten könnte, auf fol. 2v-3r des "L1" = Libro primo]

I quindici anni del Pontificato di Papa Paolo Terzo si posson dire tanti anni di secol d’oro: conciosiacosa che tutto quel tempo Roma godesse una pace veramente d’oro, piena di tranquillità, e senza alcuno turbamento, od affanno. Le virtu, le lettere, e tutte le arti liberali fiorirono. Percioche veggendosi a belli studij, et al bene, et virtuoso operare proposti altissimi premij da quel dottissimo, et ottimo, et liberalissimo Pontefice; il quale da ogni parte, trahendogli fino de le spelunche, chiamava a se i valenti huomini, de quali sopra ogni altro Principe fu vago, per vestirgli di porpora, et per porgli ne[’] piu alti gradi d’honore; ciascuno a prova s’ingegnava di farsi, e con alcun degno effetto di dimostrarsi valoroso. Levaronsi adunque in quel felicissimo tempo ne la città di Roma molte Academie di diversi elettissimi, e famosi ingegni, sì come furono quelle de la Virtu, de la Poesia nuova, de lo Studio de l’Architettura, de l’Amicitia, del Liceo, l’Amasea, e piu altre. Tra le quali non inferiore ad alcuna fu l’Academia de lo SDEGNO, de la quale fu autore, e fondatore l’unico Signor Girolamo Ruscelli insieme co’ nobilissimi spiriti M. Tomasso Spica, et M. Gio. Battista Palatino. Essendo adunque gli Academici SDEGNATI ridotti insieme per eleggersi un Protettore; l’Atanagio, il quale era membro di quel corpo, quantunque picciolo, gli confortò col presente Son[netto] a fare, sì come poi fecero, elettione di Monsignor Alessandro Cardinal Farnese: il quale era allhora in sul primo fiore de l’età, e di quelle virtu, che nel progresso de gli anni fatte perfette, hanno poi successivamente prodotto quelli rari, e pregiati frutti, che il mondo sa, ad ornamento de la sua Illustriss. casa, a gloria di se, e a beneficio di Santa Chiesa, e de la Republica Christiana.

Zitiert nach: [Accademie (2016): Procaccioli, S. 217]

Im PDF der Bayerischen Staatsbibliothek / Münchner Digitalisierungszentrum (urn:nbn:de:bvb:12-bsb10207913-8)

Abbildung 1

 

This is the commentary to the poem "O leggiadro SDEGNO" by Atanagi himself on fol. 208:

Abbildung 2